L’Affiliate Marketing (a volte erroneamente chiamato Affiliation Marketing) è un sistema promozionale basato su un accordo dove i venditori online (merchant) permettono di pubblicizzare i loro prodotti e servizi su un sito web diverso da quello aziendale, gestito dagli affiliati (publisher). Il merchant riconosce una commissione al publisher quando un visitatore proveniente dal suo sito completa un acquisto. Sulle creatività fornite dal merchant al publisher vi è incluso un codice di tracciamento identificativo, in modo che la piattaforma di affiliazione riesca ad assegnare ogni vendita al relativo publisher che l’ha generata.
L’Affiliate Marketing: che cos’è e come funziona
Questa metodologia promozionale viene definita “Performance-based advertising” in quanto il merchant riconosce una commissione per ogni azione (acquisto, registrazione, download, etc.) effettuata dagli utenti provenienti da un sito affiliato gestito da un publisher.
Chiunque abbia un sito web, gestito sia in maniera privata che professionale, può guadagnare denaro indirizzando i visitatori verso altri siti che vendono prodotti o servizi ed è facile da implementare attraverso le creatività messe a disposizione dal merchant: banner, bottoni, box promozionali, newsletter ed altro.
Molti merchant riconoscono agli affiliati una somma per ogni utente che viene convertito in un cliente (Pay per conversion o Cost per action). Ad esempio, Amazon paga i suoi affiliati fino al 15% di commissione sulle vendite effettuate da un cliente convertito. La metodologia Pay per conversion è a volte considerata una forma di Pay for performance, poiché riduce il rischio del merchant derivante dalla realizzazione di campagne pubblicitarie in altre forme e di sostenere quindi un costo indipendentemente dal fatto che gli utenti si convertano in acquirenti.
Un altro metodo comunemente usato nel settore delle affiliazioni è Pay per lead (PPL)[1], secondo il quale gli affiliati sono pagati a prescindere dal fatto che gli utenti si siano convertiti in acquirenti all’interno del sito del merchant (Libai, Biyalogorsky, & Gerstner, 2003).
Il Cost per lead (CPL) è strettamente legato al Cost per action (CPA), ma vi sono alcune differenze tra i due concetti:
- Le campagne Cost per lead (CPL) sono basate sulla raccolta dell’interesse espresso da parte di potenziali consumatori attraverso la compilazione di un form di contatto o l’iscrizione a una newsletter.
- Le campagne Cost per action (CPA) hanno come obiettivo primario la vendita di un prodotto o servizio. Il merchant riconosce la commissione al publisher solo se l’utente completa l’acquisto.
- Le campagne Cost per lead (CPL) sono più orientate verso il merchant; esso mantiene il controllo del brand e seleziona i publisher in base alla rilevanza contestuale del sito ed alla loro affidabilità.
- Le campagne Cost per action (CPA) sono più orientate verso il publisher. Il merchant cede il controllo sul posizionamento del proprio brand e, solitamente, non è a conoscenza del sito dove viene mostrato.
[1] Il Pay per lead (PPL) è un termine utilizzato prevalentemente dai publisher che intendono monetizzare il proprio sito. Il merchant utilizza solitamente il termine Cost per lead (CPL). Entrambi i termini rappresentano lo stesso concetto.