È normale, l’universo social ci mette costantemente alla prova, ci sfida con le sue sempre mutevoli caratteristiche e ci spinge a superare i nostri limiti con le sue complesse logiche interne. Stare al passo con gli ultimi aggiornamenti non è semplice, soprattutto se nella nostra giornata lavorativa in hotel ci sono anche post da programmare, foto da selezione, insight da analizzare, follower da coinvolgere e nuovo pubblico da intercettare.
Per fortuna ci sono moltissimi strumenti online che vengono in nostro soccorso, ma, anche qui, come fare a scegliere quale siano quelli che più soddisfano le nostre necessità?
Vi aiuto io con la mia lista dei tool più interessanti che sfruttano lo strapotere degli hashtag per ottimizzare i tuoi sforzi online e massimizzare il tuo ROI della struttura.
Ormai quasi tutti i social media si avvalgono dell’uso di hashtag, perché, come discusso nel post precedente, essi permettono di racchiudere un pensiero, di concentrare l’attenzione dell’audience, facendo sì che essa tenga traccia dei post relativi a un argomento/evento a cui è interessata. Per chi si occupa di comunicazione, questo implica vantaggi importanti in termini di engagement, ampliamento della portata dei messaggi e analisi immediata dei feedback. Inoltre, è stato dimostrato che i tweet che contengono hashtag generano un coinvolgimento doppio rispetto a quelli senza.
Diffondere un simbolo così semplice può rendere gli utenti istantaneamente parte attiva nella costruzione della tua storia e trasformarli in promoter spontanei della tua azienda. Questo vuol dire che non devi usarlo per ogni parola del tuo post, ma che devi scegliere le keyword che, portandosi dietro il significato di tutto il messaggio, permettono di organizzare e descrivere il contenuto e di renderlo facilmente rintracciabile dagli utenti.
Quello che a prima vista può apparire un simbolo banale che può portare benefici con scarso impegno nasconde in realtà numeroso insidie. Identificare l’hashtag giusto è una questione critica, ma, per fortuna, il Web ci viene in soccorso con numerosi strumenti di gestione e ottimizzazione dei risultati. Ecco quelli che io trovo più interessanti:
Uno dei tool più completi a disposizione, che, sulla base di una ricerca tra più di 38 mila keyword, fornisce in modo intuitivo molti dati da utilizzare per esaminare gli hashtag e per permetterti di trovare e raggiungere l’audience giusta. Non appena digitata una parola, il servizio mostrerà gli hashtag correlati in base alla loro popolarità e vicinanza di senso. Oltre al grado di diffusione e importanza, il servizio mostra i top influencer e le varianti, cioè gli hashtag scritti con piccole variazioni (ad esempio, singolare e plurale). Presta attenzione alla grandezza dei cerchi all’interno dei quali vengono mostrati i risultati, perché più grande è il raggio, più popolare è l’hashtag. La distanza tra l’hashtag originario e quello mostrato dal tool, invece, indica il grado di correlazione. Il servizio è gratuito, eccetto per l’analisi dell’evoluzione temporale (Hashtag Intelligence), disponibile dietro il pagamento di 5 dollari al mese.
Questo strumento multicanale identifica le parole chiave che ottengono risultati migliori per un determinato argomento nelle diverse piattaforme, classificandoli per good, great e overused. Inoltre, Ritetag scova gli account più popolari che utilizzano il tuo hashtag e fornisce informazioni grafiche su quali combinazioni possono dare maggiore visibilità al tuo post, mostrando i risultati differenziati per colore in base alla densità dei tweet. Il bianco indica “non usato”, il blu “scarsamente utilizzato”, il verde “ben utilizzato” e il rosso “usato in modo eccessivo”.
Strumento molto interattivo che utilizza gli hashtag per ricercare, selezionare e far convogliare i post presenti nelle diverse piattaforme social (Twitter, Facebook, Instagram, Google+, Vine, App.net) sul proprio sito. Ogni tagboard è essenzialmente un insieme di pubblicazioni che condividono un unico hashtag, per cui puoi usarlo per verificare come la tua parola chiave venga usata nei diversi network. Oltre ad aggregare, il tagboard può essere personalizzato e i contenuti non desiderati possono essere deselezionati, in modo che non appaiano nel propria bacheca.
Tool consigliato direttamente dal centro assistenza di Twitter, che ricerca le parole chiave più popolari e visualizza graficamente il loro tasso di utilizzo per giorno, settimana e mese. Segui l’account ufficiale @hashtags su Twitter e analizza le statistiche in tempo reale (orario di picco, hashtag correlati, influencers) per capire come gli utenti utilizzano gli hashtag, per seguire conversazioni interessanti e per prendere ispirazione. Il servizio è gratuito, ma è possibile scegliere una versione a pagamento per avere analisi più dettagliate e approfondite.
Wthashtag o “What the Trend”, sviluppato da Hootsuite, ti aiuta a trovare e monitorare geograficamente e in tempo reale i trend degli hashtag. Per alcuni, è possibile scoprire la definizione, a quando risalgono il primo e l’ultimo utilizzo, le parole chiave correlate e statistiche, seppur non molto dettagliate, circa il loro ranking tanto a livello internazionale quanto a livello locale.
Altri strumenti da tenere sott’occhio sono:
- Topsy, che fornisce Social Insight indicizzando ilioni di conversazioni su uno specifico tema in tempo reale, con la possibilità di organizzarli per tipologia (link, tweet, foto, video, influencers);
- Twazzup, che in tempo reale divide i tweet per influenza e permette di filtrare i risultati solo in italiano
- Trendsmap, che mostra le ultime tendenze,gli hashtag più rilevanti e i tweet di tutto il mondo posizionati su una mappa.
- Tagdef, per scoprire il significato degli hashtag che incontri su Twitter e aggiungre la
escrizione del tuo, così da semplificare la vita agli utenti della Rete e migliorare immediatamente la tua campagna.Purtroppo, però, questo tool funziona solo in lingua inglese.
- Twitalyzer, per indagare sugli influencer scoprire in tempo reale le parole chiave che usano più frequentemente, così da identificare il modo in cui gli “i migliori” twittano.
E voi, quali tool usate solitamente? Avete qualche altro suggerimento per una migliore gestione della comunicazione online?
Articolo di Federica Miceli.