Come trasformare una semplice parola chiave in un link attivo che descriva contenuti e aggreghi il popolo social? La risposta è univoca: Hashtag!

Basta anteporre il simbolo # alla keyword (formata da tutte le lettere e i numeri che vogliamo) per categorizzare un topic e raccogliere i contenuti riguardanti uno stesso tema, creando una sorta di comunità tematica di discussione. Ogni community ha bisogno di un hashtag, poiché nessun altro meccanismo social ha la stessa velocità, versatilità e vasta adozione e nessun altro strumento è così potente nell’unire persone dagli interessi e obiettivi comuni.

primo_hashtag

Dalla prima adozione da parte di Chris Messina su Twitter , il 23 agosto 2007, l’uso degli hashtag si è progressivamente diffuso su Facebook, Google+, Instagram, Google Search e in quasi tutti i luoghi della rete e non. Il trend è chiaro: gli hashtag sono diventati il nuovo “collante” del web. Nel 2012 l’American Dialect Society ha dichiarato “hashtag” parola dell’anno e oggi, solo negli Stati Uniti, ne vengono utilizzati più di 36563.

È chiaro che non puoi più ignorare questo strumento che potenzia straordinariamente il legame tra marketing digitale e comunicazione, giacché espande in modo istantaneo la portata dei tuoi messaggi, intercettando, oltre ai follower, anche tutti quegli utenti che non ti seguono ma che sono interessati a quel particolare argomento. Essendo ormai parte integrante di moltissime piattaforme di social media, gli hashtag aumentano la possibilità di raggiungere il tuo target, di mantenere una relazione nel lungo periodo e di convertirla in effettiva transazione di business. Come se non bastasse, un semplice cancelletto ti dà la possibilità di raccogliere feedback, di analizzare l’ambiente di mercato e di scovare importanti chance di innovazione.

Hashtag per il turismo

Tuttavia, questi grandi vantaggi saranno effettivi solo se userai questo strumento in modo accurato, quindi leggi attentamente questi 6 punti chiave per una strategia di successo:

1. Osserva e pianifica
Prima di iniziare devi capire chi sei, cosa ti rende speciale, qual è il messaggio che vuoi veicolare, a chi vuoi rivolgerti e quali risultati vuoi ottenere. Dopo aver delineato una strategia ponderata, segui l’account @hashtags su Twitter e fai una piccola ricerca per comprendere come la community usa i tag che hai in mente.

2. Definisci il tuo hashtag
Dopo esserti fatto un’idea degli utilizzi di questo strumenti per categorizzare i messaggi, puoi impiegare due diverse tecniche per creare il tuo metatag:

  • Hashtag universali

Agganciandoti ad hashtag già attivi e popolari (#marketing), che sono comunemente ricercati dagli utenti, puoi aumentare la tua visibilità, attrarre l’attenzione dell’audience e dare una tua impronta alla conversazione.

  • Conia un nuovo hashtag e dai vita a un trend

Gli hashtag possono anche servire a mostrare la tua creatività e possono risaltare per la loro distintività. Sii unico, non usare parole comuni o frasi che creano solo rumore, magari provando a includere il nome della tua azienda o le sue iniziali.

 hashtag come usarli

Come scegliere l’hashtag perfetto?
Per raggiungere il maggior numero possibile di persone, il primo trucco è che l’hashtag sia breve e sintetico, perché altrimenti farai presto a esaurire i 140 caratteri a tua disposizione per la comunicazione digitale. Al contempo, non sottovalutare le contrazioni, che possono dar vita a slogan originali ma che a volte risultano poco chiari, per cui meglio sottrarre parole che contrarle. Inoltre, evita gli hashtag impersonali e freddi per concentrarti su qualcosa che desti l’attenzione, stimoli un legame affettivo e sia semplice da ricordare.

Ricorda che l’hashtag della tua campagna deve esprimere il tema chiave della conversazione e al tempo stesso deve essere univoco. È importante che, prima di cominciare a diffonderlo, ti assicuri che non sia già utilizzato da altri per scopi differenti, così da ridurre al minimo i margini di “inquinamento” del tuo racconto.

3. Monitora
Usando piattaforme come Radian6, TweetDeck e Hootsuite, puoi avvalerti di criteri di tracking per monitorare i progressi del tuo hashtag in tempo reale. Tuttavia, questi strumenti sono limitati nella ricerca pregressa delle conversazioni, per cui assicurati di averli importati prima di lanciare il tuo hashtag.

4. Materializzalo e partecipa alla conversazione
Adesso è il momento di rendere tuo l’hashtag tanto faticosamente creato e associarlo alla tua azienda. Come? Usandolo non solo sul web, ma anche nel materiale pubblicitario cartaceo e promuovendolo come si fa tradizionalmente con l’URL. Mantieni viva la tua “creatura” incoraggiando i tuoi dipendenti, i tuoi superiori e i tuoi clienti, ad esempio offrendo una sorta di premio a chi lo incorpora più frequentemente nel proprio messaggio o a chi crea il post originale. Per far sì che la conversazione su di te continui nel tempo, costruisci valore e longevità pensando a come il tuo hashtag possa essere usato al di fuori del contesto originario.

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5. Usali con moderazione e in modo diffuso
Può sembrare un controsenso, ma un impiego eccessivo di questo simbolo introduce un elemento di confusione. Nel desiderio di accrescere il tuo pubblico social, potresti essere tentato dall’idea di arricchire il post con buzzword e temi caldi, ma è importante lasciare il messaggio pulito e chiaro e usare gli hashtag solo per dare valore reale alla comunicazione. Ad esempio, aggiungere #sapevatelo alla fine del post nel tentativo di raggiungere maggiore visibilità rischierà di far percepire il tuo messaggio come spam.

Per definire il numero di hashtag non c’è una regola fissa e l’equilibrio ottimale è relativo, ma in linea generale ti basterà seguire un criterio di valore. Cerca di usare solo parole chiave coerenti con il tuo messaggio e il tuo marchio, così da non distrarre l’attenzione degli utenti. Come metodo approssimativo, molti esperti consigliano di non superare i tre hashtag per messaggio, poiché già con due è stimato che il potenziale coinvolgimento si abbassa del 17%. Se stai pensando di affiancare il tuo hashtag ufficiale a uno secondario, pensa che questa tua scelta ridurrà lo spazio di scrittura e valuta se realmente il senso che vuoi trasmettere con il tuo messaggio ha bisogno di specificazioni.
Un utilizzo ponderato, tuttavia, è anche un utilizzo diffuso, quindi integra la tua parola chiave (sempre la stessa!) sui vari media e in tutte le attività di marketing dell’azienda per realizzare un eco della tua campagna. Nell’utilizzare il tuo hashtag nelle differenti piattaforme in cui si sviluppa la tua comunicazione online, tieni in mente che ciascuna di esse ha le sue regole.

Social hashtag

Twitter: Ricerche condotte da Buddy Media dimostrano che un solo hashtag può aumentare l’engagement (click, ritweet, aggiunta ai favoriti e risposte) del 100%. Inoltre, Dan Zarella ha dimostrato che i tweet con uno o più hashtag hanno il 55% di possibilità in più di essere ritwittati.

hashtag su twitter

Instagram: La buona notizia per gli amanti degli hashtag è che su questo social non sembra esserci un punto di saturazione. Infatti, le interazioni su Instagram sono maggiori quando vi sono più di 11 hashtag, quindi puoi abbondare senza preoccupazioni, mantenendoti comunque nel limite dei 30.

Instagram

Su questo come sugli altri social, è importante mantenere la regolarità nelle condivisioni, seguire senza riserve gli account interessanti, commentare e interagire, dimostrando un interesse genuino. Oltre a far apparire il profilo come attivo, è indispensabile impostare un buon piano editoriale, evitando di pubblicare contenuti disorganizzati e privi di una logica sottostante.

Facebook? Contrariamente a Twitter e Instagram, i post di Facebook senza hashtag hanno più successo. Questo strumento è stato introdotto dal social numero uno al mondo nel giugno 2013 e sembra non aver ancora trovato uno sviluppo ottimale all’interno di esso, ma questo non vuol dire che tu debba smettere di usarlo. Come in tutte le situazioni incerte, è sempre meglio effettuare dei test.
Google+? Su questa piattaforma, ai tuoi post viene automaticamente assegnato un hashtag in base al contenuto, ma puoi anche modificarlo o aggiungerne di nuovi. Inoltre, Google+ permette di inserirli all’interno dei commenti, raddoppiando di fatto le chance di essere rintracciato. Infine, giacché Google+ è il social network di Google, i post con l’hashtag d’interesse vengono riportati nei risultati del motore ricerca, in una colonna laterale. Vuoi davvero perdere una doppia possibilità di apparire nella pagina più vista dagli utenti del web?

6. Fatti trovare pronto
Non demoralizzarti, ma sii consapevole che un hashtag ha vita breve ed è difficile che esso formi vere e proprie comunità stabili. Inoltre, può succedere che un hashtag alternativo si diffonda più di quello ufficiale. In questo caso, puoi pensare di sfruttarli entrambi per cercare di unificare il racconto o addirittura di abbandonare quello ufficiale per assecondare il corso naturalmente imprevedibile di un racconto in tempo reale.

 

Articolo di Federica Miceli.