L’Onda dell’Expo Milano sta arrivando con tutta la sua forza ed entusiasmo, ma ci chiediamo quale sarà la vera ripercussione dell’evento sul turismo e soprattutto sul mondo alberghiero che sicuramente è un importante protagonista in questi mesi, essendo il flusso turistico notevolmente coinvolto: milioni di visitatori professionisti e non attendono impazienti che le porte dell’evento si aprano, occasione anche per visitare il nostro Bel Paese e Milano in particolare (un ottimo rilancio turistico per la città).
Ovviamente c’è molto entusiasmo da parte degli stessi albergatori e anche molte aspettative (si parla di numeri strepitosi di soggiorni nelle strutture alberghiere italiane) ma nello stesso tempo c’è anche un certo scetticismo su quelle che potrebbero essere le positive ripercussioni nel mondo degli alberghi. Sarà veramente un rilancio per le nostre strutture ricettive?
Giorni fa c’è stata una presentazione tenuta da Renato Mannheimer nell’ambito della tavola rotonda Turismo e ricettività alberghiera: la situazione alle porte di Expo, e nel corso del dibattito è emerso che gli alberghi italiani non vedono, da parte né dello Stato né delle Regioni, un impegno sufficiente a rilanciare il turismo tramite l’esposizione universale dell’Expo. Quindi ancora una volta le istituzioni vengono messe in campo e forse sotto accusa. Ci chiediamo se gli alberghi italiani siano davvero all’ altezza di accogliere un flusso così intenso di turisti e professionisti del settore in occasione dell’Expo. Le strutture di fascia alta sono molto apprezzate e considerate, ma anche gli alberghi di fascia media, le strutture termali, gli agriturismi e i B&B. Meno apprezzati sono invece gli alberghi economici, dove gli ambienti, l’accoglienza e i servizi non sono ritenuti in linea con le tariffe praticate.
Non dimentichiamo che in occasione dell’Expo gli alberghi hanno fatto volare alle stelle le loro tariffe, ma nonostante ciò in generale è emerso che il sistema ricettivo italiano nel suo complesso è arretrato rispetto a quello degli altri paesi europei. Ancora una volta l’Italia retrocede. Speriamo che questa carta dell’Expo venga giocata a dovere e molti sperano che l’Expo possa stimolare le strutture alberghiere italiane a migliorarsi per essere all’altezza dell’evento di grande portata che porterà l’Italia intera ad essere al centro del attenzione a livello mondiale.
Ma ci poniamo un interrogativo: cosa succederà dopo L’Expo?
Secondo molti non ci sono progetti per il dopo-evento e non si sa che cosa rimarrà al turismo italiano; in termini di occupazione, una buona fetta pensa che molte delle opportunità generate dall’evento andranno perdute dopo la sua conclusione, questo è un appello quindi alle istituzioni che devono far si che il tutto non finisca quando l’evento Expo chiuderà i battenti ad ottobre e che ciò che sarà seminato in questi mesi porterà degli ottimi frutti in futuro. Non dimentichiamo che in questi mesi molte figure professionali sono ricercate all’interno delle strutture alberghiere per rafforzare e migliorare l’organico ma molte figure sono e saranno richieste anche all’interno dell’Expo stesso.
Cristiano Radaelli, commissario straordinario dell’Enit ha dichiarato che “in questi ultimi anni si è assistito ad un cambiamento della percezione del valore dell’indotto turistico, ora ritenuto una fonte primaria di sviluppo economico e creazione di opportunità di impresa e lavoro. Ciò eleva ulteriormente la necessità di un coordinamento nazionale per poter essere efficaci nella promozione dell’Italia. Expo sarà un laboratorio che non esaurirà la propria spinta progettuale allo scadere dei suoi sei mesi di durata: riconsiderare il turismo, non come un ambito a sé stante, ma come la porta di ingresso per il rilancio di tutta l’economia e permetterà di coltivare i semi che sono e verranno piantati in occasione di Expo.”
Speriamo che questo ottimismo si traduca in una consistente realtà. Staremo a vedere.
Articolo di Filly di Somma.